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Amarcord: nelle osterie di Roma per respirare la cultura di una volta
La storia di un'osteria, a Roma, coincide spesso con quella della famiglia fondatrice. Solo per fare un esempio, basti pensare alla leggendaria Sora Lella, trattoria dedicata alla sorella di Aldo Fabrizi, oggi ricordata dai suoi cari con una cucina rispettosa delle ricette che furono. Ma l'attenzione alle tradizioni è un fil rouge che unisce la maggior parte delle osterie di Roma. Dunque, se vi fermerete a mangiare in una trattoria di quartiere, preparatevi a menu declinati secondo il giorno della settimana: con ogni probabilità, una cuoca locale il giovedì vi offrirà gnocchi, il venerdì baccalà e il sabato trippa, con buona pace di chi è a dieta. Perché l'unica cosa che ha veramente peso, in un'osteria di Roma, è la cultura. Sarà per questo che chi ama la Capitale non resiste al fascino dei locali che ne celebrano la storia: Armando al Pantheon, antico ritrovo di Sordi, Scola e Fo, oppure Flavio del Velavevodetto, allievo dell'oste osannato da Benigni? Al vostro palato l'ardua sentenza.