Gurdulù

Santo Spirito è un quartiere che conserva con molta gelosia la propria identità ed è facile accorgersene mentre si passeggia in questa zona di Firenze. In via delle Caldaie potrete respirare l’atmosfera autentica del quartiere, fermandovi da Gurdulù, un ristorante il cui nome si riferisce ad un personaggio di un romanzo di Calvino, e la cui cui cucina originale e ricercata vi conquisterà grazie ai suoi accostamenti inediti e sorprendenti. Prenotate il vostro tavolo!

Ne «Il cavaliere inesistente» uno dei tre romanzi che compongo il cosiddetto «ciclo degli antenati» di Italo Calvino, Gurdulù è lo scudiero di Agiulfo, il cavaliere inesistente che è il protagonista del romanzo. Se Agilulfo, che altro non è che un’armatura vuota, è un personaggio irreprensibile che non trasgredice mai, Gurdulù è il suo contraltare perfetto: istintivo, spensierato e ingenuo, prende decisioni poco razionali ed è quindi all’opposto del cavaliere che serve.

I gestori di Gurdulù, ristorante che si trova in via delle Caldaie a Firenze, hanno scelto questo personaggio per riassumere la filosofia del loro locale nel quartiere Santo Spirito: la cucina, secondo i proprietari di Gurdulù, ha una componente essenziale di istinto, di improvvisazione. Le cose studiate a tavoline non fanno per questo locale, la cui atmosfera a metà tra Parigi e Firenze vi conquisterà fin dal primo momento. Del resto Gurdulù è un locale adatto a varie occasioni: dall’aperitivo al dopocena, dal brunch domenicale alla cena romantica, l’eccletismo di questo locale vi stupirà in mille modi diversi.